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mercoledì 13 marzo 2013

Storia di Arvello e di Costa d'Arvello


STORIA ANTICA
La posizione e la particolare orografia del territorio Plestino, ha favorito sin dai tempi più antichi lo sviluppo di itinerari transappenninici che mettevano in collegamento il Mar Adriatico con quello Tirreno, rendendo così possibile il popolamento di queste zone. Le più antiche testimonianze della presenza dell'uomo si attestano a circa 25000 anni fa (Paleolitico Superiore), e sono riferibili ad un insediamento ritrovato nei pressi delle Fonti delle Matinate. Da allora fino all'Età del Bronzo (XVIII sec. a.C.) sono molte le testimonianze dell'uomo pervenuteci su tutta l'area degli altopiani. Ma è con l'Età del  Ferro (X-VII sec. a.C), che grazie ai miglioramenti climatici e quindi delle condizioni di vita, che si assiste ad un processo di stabilizzazione dei grandi gruppi etnici, nel centro Italia saranno gli Umbri a dare vita ad una civiltà che segnerà la storia futura di tutta la penisola. Popolo antichissimo, secondo Plinio il Vecchio, che addirittura fa risalire allo stesso nome (in greco ombros cioè diluvio) un origine ante diluviana del popolo più antico del mondo. Leggende a parte, gli Antichi Umbri, hanno sviluppato la loro civiltà anche nel nostro altopiano, in particolare con la tribù dei Plestini, che prendono il nome dal loro centro principale, posto lungo l'antico lago Plestino, nei pressi dell'attuale chiesta di Pistia (appunto). Anche Arvello porta segni di questa sua antica origine, intanto nel suo stesso nome. Arvello infatti deriva dalla parola umbra arves, arva che significa "campi coltivati" a dimostrazione dell'antichissima generosità di queste terre. Oltre al nome sono molti i segni che ci hanno lasciato, a partire dallo stesso "accento" di alcune lettere pronunciate ancora come allora dagli abitanti della zona, per esempio la erre aspirata. Ma ci sono anche necropoli, antichi sentieri, rinvenimenti di utensili e manufatti vari, un po' dappertutto. Per non parlare dei resti del castelliere posto sulla sommità del monte di Arvello, antica fortificazione di quelle genti. Successivamente alla sconfitta subita nella battaglia di Sentinum nel 295a.C. che vide contrapposte le popolazioni umbre, sannite, galliche ed etrusche ai romani, la zona entrò sempre più nella sfera di influenza culturale, politica e sociale del mondo romano, godendo di una certa prosperità e tranquillità fino al crollo dell'impero. Di questo periodo possiamo osservare i resti di una villa romana, posta nelle adiacenze del "Castellaro" che poi diede vita al piccolo abitato di Talogna.

MEDIOEVO

 La più antica menzione della località si ha in una carta di Sassovivo del giugno 1157, attestante la donazione da parte di un certo Ugolino alla chiesa di Santo Stefano in Gallano di una terra ed un prato in Alvellu. Possessiones et homines in Alvello figurano (1198)nel patrimonio del monastero di Santo Stefano di Gallano. Altri documenti (1213-1226) testimoniano l'acquisizione da parte dello stesso monastero di terreni situati in vocabuli Plani Alvelli. Le carte relative alla visita pastorale del presule di Foligno Monsignor Vincentini attestano nel 1670, l'esistenza di un MONTE FRUMENTARIO di cui si è persa completamente la memoria tra gli abitanti e pertanto non è possibile localizzare. Si ritiene che l'odierno Arvello sia nato per gemmazione dell'attuale Costa d'Arvello che perciò quest'ultima dovrebbe ritenersi l'Arvello antico. Una CHIESA DELLA MADONNA DEL CARMINE in Arvello, oggi SANTA MARIA GIACOBBE, è citata per la prima volta in occasione della visita pastorale di Monsignor Troili nella sua diocesi di Foligno. A quanto risulta, tuttavia, fino agli anni Quaranta del secolo scorso ad Arvello non esisteva una vera chiesa, ma si utilizzava come luogo di culto un ambiente posto all'interno di un edificio privato, in cui era conservata una tela della Madonna del Carmelo. Questo edificio esiste ancora, sebbene sia stato trasformato in magazzino; esso è facilmente riconoscibile ha la fronte leggermente arretrata rispetto alla schiera di cui fa parte, schiera posta a monte della strada che, uscendo dal centro, si dirigeva ad Annifo passando a Sud del Castellaro. Poichè questo edificio fu danneggiato da un incendio (1949), nel 1950 venne realizzata la chiesa attuale a sua volta colpita dal terremoto del 1997. Il toponimo Costa d'Arvello è documentato solo a partire dal 1756, prima di allora incontriamo sempre Arvello e una chiesa di San Mariano in Arvello: indicata come cappella (1239) dipendente dal monastero di Santo Stefano in Gallano, poi come chiesa (1295) quindi come chiesa di San Margano, o San Marzano o San Martino de Avello (1333-1334), in seguito come chiesa parrocchiale unita a Santo Stefano in Gallano (1573), poi ripetutamente mensionata (1699 - 1746) insieme a Santa Maria del Carmine come una delle due chiese officiate in Arvello e nel frattempo (già nel 1739) unite alla parrocchiale di Fondi; finalmente, nel 1746, come abbiamo già ricordato, ci citavano in netta distinzione. Arvello e Costa d'Arvello, con una dedicata a San Mariano. Ne traiamo la conclusione che Costa d'Arvello sia da ritenere l'insediamento più antico, quello documentato sin dal 1157 e sempre indicato come Arvello fino al settecento; che poi, quale gemmazione d'Arvello, sia sorto più in alto il villaggio attuale d'Arvello. A Costa d'Arvello in posizione sopraelevata rispetto alla strada troviamo la chiesa di San Mariano, oggi dedicata a Santa Lucia; dovrebbe essere stata riedificata o aver subito un rifacimento parziale nel corso del cinquecento; ha una pianta rettangolare, l'ingresso posto su uno dei lati lunghi e un campanile a vela.

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